I Millennials, per chi non li conoscesse, sono la generazione a cui appartiene chi è nato tra gli anni ’80 e ’90 dello scorso secolo e che quindi oggi ha un’età compresa tra i 21 e i 34 anni: sono loro, secondo una ricerca condotta da Nielsen, le persone che più si fidano degli annunci pubblicitari.
In qualunque forma essi si concretizzino: televisione, giornali, internet, email. Visto il profluvio continuo di pubblicità in ogni luogo e ogni tempo, qualcuno potrebbe pensare che l’efficacia del messaggio vada necessariamente dispersa e che il pubblico sia sostanzialmente stufo di questo bombardamento continuo…giusto? Sbagliato.
“Che sia mentre guardiamo la TV, controlliamo la mail, o sfogliamo una rivista, sembra quasi che ovunque guardiamo ci sia un pubblicitario dietro l’angolo pronto a connettersi con noi, a guadagnarsi la nostra fiducia, a proporre il proprio messaggio”, dicono gli esperti della Nielsen. “Ma la proliferazione dei media ha annacquato la risonanza di questi messaggi?”. La risposta è no, stando alle scoperte dei ricercatori: “Una recente indagine globale della Nielsen ha scoperto che i livelli di fiducia nella pubblicità sono rimasti piuttosto stabili negli ultimi due anni”.
Ovviamente, il quadro è molto più articolato e le tabelle realizzate da Nielsen sono lì a dimostrarlo: in base al tipo di media, all’età e alla posizione geografica, la fiducia può variare molto. Nella prima tabella, vediamo un elenco dei diversi media attraverso cui si veicola la pubblicità: com’è facile intuire, i Millennials sono al primo posto per il grado di fiducia in quasi tutte le categorie (quelle colorate in grigio sono le percentuali più elevate).
Clicca sull’immagine per ingrandire. Le percentuali si riferiscono a chi si fida Completamente o Abbastanza di un determinato tipo di pubblicità.
“I Millennials ”, spiega Randall Beard, presidente di Nielsen Expanded Verticals, “fruiscono i prodotti mediali in maniera differente rispetto alle persone più anziane di loro, dal momento che esercitano un controllo maggiore su dove, quando e su quale dispositivo guardano, ascoltano o leggono un contenuto”.
Eppure, ciò non vuol dire che abbiano sfiducia nella tv o nella carta stampata:
“Anche se si affidano molto meno ai canali tradizionali, fiducia e propensione all’acquisto maturate attraverso questi format restano alte. Un approccio integrato e multi-canale è la strada migliore per raggiungere tutte le generazioni, ma diventa ancora più importante quando si tenta di entrare in contatto coi Millennials ”.
Cosa funziona di più: il Passaparola
Dominatore incontrastato di tutte le classifiche, presso tutte le categorie di persone e a tutte le latitudini, c’è sempre il buon vecchio Passaparola:
Ottima posizione – in crescita – per i siti web aziendali e le recensioni online (anche se in calo negli ultimi anni).
Cosa funziona meno: Banner e messaggi di testo
Tra i media tradizionali non sono visti di buon occhio il product placements in tv, così come le pubblicità in radio e gli sponsor proiettati al cinema. Cattiva reputazione anche per i banner (sia su siti web che sulle app mobile) e gli sms, fanalino di coda della classifica. Si difendono bene gli spot in televisione:
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In via di sviluppo
Un’ultima tabella, interessante per chi lavora in tutto il mondo e punta sull’esportazione dei propri prodotti. A quanto pare, nei Paesi in via di sviluppo, la gente è più incline a fidarsi della pubblicità, soprattutto in rapporto ai consumatori europei:
Per approfondire l’argomento, è possibile scaricare il rapporto completo sul sito ufficiale della Nielsen: http://www.nielsen.com/us/en/insights/reports/2015/global-trust-in-advertising-2015.html
(Photo Credi: Christopher Cook on Flickr)
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