Mentre Facebook fa il pieno di ricavi – la notizia è di poche settimane fa – emergono alcuni dati sugli utenti che sembrano far scricchiolare l’impero messo in piedi da Mark Zuckerberg e soci. Dati che riguardano principalmente i contenuti prodotti dagli utenti sul social network, che appaiono in netto calo.
Diamo qualche numero.
Una ricerca di GlobalWebIndex – di cui ha parlato diffusamente il Wall Street Journal – ha spiegato che, nel 2015, appena un terzo degli utenti di Facebook ha inserito uno stato sul proprio profilo, il 34%; il 37%, invece, ha condiviso almeno una fotografia. Si tratta di una battuta d’arresto non indifferente: l’anno scorso, le cifre arrivavano rispettivamente al 50 e al 59%. Questo vuol dire che la diffusione di Facebook nel mondo è destinata a fermarsi o, addirittura, ad arretrare? No. Gli utenti crescono ancora, raggiungendo il miliardo e mezzo nel settembre scorso (+14% rispetto al 2014). E non è nemmeno un problema di accessi, dal momento che più della metà di loro si collega tutti i giorni.
Come riassume Dario Marchetti su La Stampa:
“Il problema è che la maggior parte degli utenti, circa il 65% del miliardo e mezzo attivi ogni mese, visita ancora il social ogni giorno, ma è molto meno incline a postare contenuti personali, preferendo la lettura di quello che viene postato da amici e pagine dei brand: in poche parole, per molti internauti l’apertura dell’app di Facebook è diventata più un’abitudine che una necessità vera e propria”.
Quella che sta vivendo Facebook è una vera e propria rivoluzione, nel modo di fruizione: gli utenti non si collegano più per restare in contatto con amici e parenti (non più come una volta almeno). La bacheca si sta trasformando in una sorta di “canale tv”, dove apprendere notizie e informazioni, divertirsi, guardare video, scoprire promozioni e novità dai brand che seguiamo. L’interazione è affidata a strumenti più intimi (come Whatsapp); la condivisione dei momenti della propria giornata sembra invece prevalere su Instagram.
I vertici di Menlo Park stanno già correndo ai ripari. Ne avevamo parlato: Facebook sta implementando sempre nuove funzionalità, che riguardano proprio la fruizione di news e video, o la possibilità di fare shopping direttamente sul social. Insomma, a quanto pare, Facebook non è destinato ancora a estinguersi, ma dei cambiamenti sostanziali sono decisamente in atto. Lo riassume bene Giovanni Boccia Artieri su doppiozero:
“E se Facebook stesse mostrando l’emergere del suo lato più generalista? Se stesse mostrando l’emergere della natura più mainstreamizzata dei social media? Meno vissuto come uno strumento conversazionale e maggiormente come un canale su cui sintonizzarsi. Entrare su Facebook per dare un’occhiata, fare zapping nello stream dei contenuti. Contenuti che trovano in modo crescente una produzione da parte di soggetti/pagine appartenenti a brand, istituzioni, politici, celebrities, siti di news ecc. Tra informazione ed intrattenimento. Che probabilmente valgono un like o un (quasi) dislike. Forse qualche condivisione. Certamente commenti, un’attività che produce valore ma che ci riduce spesso al ruolo di semplici audience di un contenuto. Mentre l’essere produttori è un’attività che si riserva ad altri ambienti”.
(Photo Credit: Mark Zuckerberg Facebook profile)