Le keyword contano ancora per la SEO? Sì, ma non come una volta. Da questo punto fisso parte la riflessione di Alp Mimaroglu, Marketing Technology Expert, che si interroga sull’evoluzione dell’algoritmo di ricerca di Google e in particolare sull’importanza e sull’uso delle keyword per le strategie SEO. E racconta di come, qualche anno fa, bastava trovare una nicchia inesplorata sul web, creare un sito e rimpinzarlo di parole chiave correlate per fare una discreta quantità di soldi.
Dall’aggiornamento Panda in poi, però è cambiato tutto: era il 2011 e Google cominciava a puntare tutto sulla qualità, piuttosto che sulle soluzioni tecniche dell’ottimizzazione. Mimaroglu si spinge molto oltre in questo senso: “Oggi, il ruolo della SEO è notevolmente diminuito, anche se conta ancora: capire come funziona la SEO dà ancora oggi una spinta in più”. Sarebbe forse il caso di dire che il ruolo della SEO è cambiato, non diminuito e che quindi, a maggior ragione, c’è bisogno di esperti e manager che se ne occupino (d’altronde, persino Google a luglio ha avviato la ricerca di un manager SEO).
Tornando alla questione keyword, Mimaroglu sottolinea in ogni caso alcuni punti interessanti, da tener presenti quando si affronta una strategia in questa direzione.
L’autorevolezza batte il PageRank
“Il PageRank non è morto, ma non è più l’elemento determinante del ranking: Hummingbird ora valuta più di 200 metriche per determinare il ranking di un sito”.
Le keyword non sono quindi più l’unico elemento da tenere in considerazione quando si ottimizza il proprio sito per i motori di ricerca. Né sono il principale strumento: oggi contano anche i link (in entrata e in uscita), le condivisioni sui social network, la qualità dei contenuti, il design del sito web e la sua facilità di navigazione (soprattutto sul mobile)…tutte le metriche considerate hanno un obiettivo molto semplice: valutare l’autorevolezza di chi scrive, il valore dei contenuti che propone. Essere esperti e trasmettere qualità conta oggi molto di più degli aspetti tecnici dell’indicizzazione.
Keyword sì, ma quanto basta
“La SEO conta ancora”, spiega Mimaroglu. Così come conta inserire le keyword giuste, nel modo giusto: nei titolo di pagina, per esempio. Oppure negli URL, nei marcatori di sottotestata, nella descrizione delle immagini, nelle meta description…ed è importante anche scegliere parole chiave più adatte e specifiche: quelle chiamate ‘a lunga coda’, per intenderci.
Ciò che conta meno, invece, è la frequenza delle keyword: non è necessario inserirle 7 volte nel corpo del testo. Molto meglio concentrarsi sulla leggibilità del testo e sulla comprensione.
La ricerca semantica
L’ultimo punto preso in considerazione da Mimaroglu è l’importanza della ricerca semantica. Un fattore che spiega con un esempio:
“Mettiamo che tu abbia realizzato un bel sito web per una caffetteria biologica ed equo-solidale a Williamsburg. Assumiamo anche che tu non utilizzi mai le parole “caffè economico” nei contenuti del sito (perché non vuoi che le persone pensino che i tuoi prodotti siano scadenti). In realtà, però, il tuo caffè è davvero economico, se confrontato alle spese di gestione. Bene, per dimostrarlo ai clienti, hai inserito nella pagina web il prezzo dei tuoi prodotti.
Se hai un buon numero di visite mensili al sito, e un potenziale cliente cerca su Google la stringa “caffè biologico ed economico a Williamsburg”, è probabile che il tuo sito sia tra i risultati principali della tua ricerca. Google è in grado di determinare da solo che il tuo caffè è economico”, anche senza l’inserimento di una specifica parola chiave sull’argomento.
(Photo Credit: SEO on Flickr)
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